Un altare dedicato a Carlo Acutis: cerimonia nella cattedrale di San Rufino domenica mattina, alla presenza di tanti fedeli.
“È bello che anche nella Chiesa madre ci sia uno spazio dedicato al Beato Carlo Acutis, il giovane milanese, assisano d’adozione, il cui corpo giace nella chiesa di Santa Maria Maggiore-Santuario della Spogliazione di Assisi e il cuore qui nella cattedrale”, ha ha detto don Cesare Provenzi, parroco e priore di San Rufino in occasione della dedicazione di un nuovo altare, collocato nella navata sinistra della cattedrale, dedicato al Beato con l’incoronazione del suo cuore che resterà lì per sempre.
Alla cerimonia del nuovo altare dedicato a Carlo Acutis svoltasi domenica mattina 16 ottobre alla fine della santa messa presieduta da don Cesare e concelebrata da monsignor Anthony Figueiredo, vicario parrocchiale, sono stati tanti i fedeli presenti che hanno venerato la reliquia, ricordando le parole e la vita del Beato caratterizzata da una profonda fede. Il priore ha voluto ringraziare i benefattori che hanno permesso la realizzazione dell’altare tra cui la Conferenza episcopale statunitense.
Ancora prima sempre ad Assisi centro era nata la mensa dedicata a Carlo Acutis, un pezzo di “solidarietà concreta” che mancava e che è stato inaugurato in occasione del ricco programma di celebrazioni per ricordare il giovane beato sepolto nella chiesa di Santa Maria Maggiore. Un luogo che registra un boom di presenze: dall’1 giugno, giorno della riapertura della tomba del beato, alla fine di settembre, è stato visitato da 110 mila presenze, di cui 42 mila ad agosto. “Il giorno della beatificazione di Carlo ho lanciato due iniziative, questa mensa per offrire ospitalità a chi ha bisogno e un’idea che andava più lontano, risolvere difficoltà più lontane: a distanza di pochi mesi queste due realtà hanno preso corpo”, aveva detto il vescovo Domenico Sorrentino. Al momento la mensa potrà accogliere una trentina di persone e sarà aperta solo a pranzo, ma il desiderio è quello di ampliare il servizio anche ai locali adiacenti e di ‘allargarlo’ anche ai pellegrini.
FOTO © Mauro Berti-Gruppo editoriale Assisi News
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