È stato consegnato ufficialmente sabato 6 febbraio alla gestione dell’ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia di cui diverrà un reparto, dopo il collaudo da parte dei tecnici preposti, l’ospedale da campo a Perugia, creato dalla Regione Umbria e al momento installato nei pressi dell’Ospedale perugino. A livello tecnico, l’ospedale da campo è dotato sia di riscaldamento che aria condizionata, nonché di gruppi di generazione in grado di farlo funzionare anche in caso di mancanza energia elettrica. È altresì attrezzato di 5 serbatoi di acqua, per un totale di 26000 litri, che gli permettono di funzionare in tutte le condizioni: le acque vengono depurate in ingresso e anche, per motivi di maggiore sicurezza per l’ambiente esterno, in uscita. Si tratta di una struttura ospedaliera a tutti gli effetti.
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“Una struttura, di cui si è dotata la Regione Umbria che è e sarà estremamente utile nelle emergenze, Covid e non”, ha affermato la Presidente Donatella Tesei che ha espresso soddisfazione per la realizzazione del progetto nato dall’idea della stessa Regione e finanziato dalla Banca d’Italia.
Alle operazioni di collaudo dell’ospedale da campo a Perugia, avvenute prima della messa a disposizione dell’Azienda Ospedaliera del capoluogo, ha assistito anche l’assessore regionale alla Protezione Civile Enrico Melasecche. “Siamo riusciti – ha detto – a portare a compimento un ottimo e utile progetto per l’intera comunità regionale, nonostante la complessità del momento emergenziale che influisce sulla possibilità e sulle tempistiche di trovare le attrezzature necessarie, in una fase in cui in tutto il mondo cerca di accaparrarsi strutture e apparecchiature di questo genere”.
“La struttura – ha detto il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, Marcello Giannico – permette di ampliare l’offerta di posti letto anche in terapia intensiva dedicati al Covid, divenendo di fatto un nuovo reparto dell’ospedale Santa Maria della Misericordia”. La struttura è composta da 10 posti di terapia a bassa intensità, 16 di terapia subintensiva e 12 di terapia intensiva, dotato di macchinari di ultima generazione e attualmente collegato con i gas medicali dell’ospedale così come i report dei macchinari vengono caricati in remoto sul computer dell’Azienda Ospedaliera. “La struttura campale strategica – ha affermato il Direttore regionale Stefano Nodessi – potrà tornare utile anche per future emergenze. Ad oggi è un tassello fondamentale della cura del Covid, a tal proposito vorrei sottolineare che, oltre a strutture del genere, per debellare e prevenire il virus è necessario tenere comportamenti responsabili, anche rispettando le restrizioni dell’ultima ordinanza. Un sacrificio necessario che dobbiamo fare”.
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