Si è aperto con il ricordo dei giornalisti turchi condannati all’ergastolo in Turchia il seminario “Le parole non sono pietre” sulla Carta di Assisi, manifesto del giornalismo delle buone pratiche promosso da Articolo 21 e Sacro Convento di Assisi insieme a Federazione nazionale della stampa, Usigrai, Ordine dei giornalisti e Tavola della Pace.
Dopo la relazione di Beppe Giulietti, presidente della Fnsi, che ha illustrato i contenuti e il senso della Carta di Assisi, un’alleanza tra quanti credono nell’accoglienza e nei principi della Costituzione, il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso ha ricordato i colleghi morti cercando la verità e su cui non è ancora stata fatta luce, da Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, a Andrea Rocchelli, da Jan Kuciak a Daphne Caruana Galizia.
Proiettati le video testimonianze inedite dei giornalisti arrestati e condannati in Turchia, raccolti da Antonella Napoli, inviata a Istanbul come osservatore dei processi contro la stampa a Istanbul. Il segretario Lorusso ha poi letto il messaggio di Corinne Vella, sorella di Daphne (giornalista e blogger maltese, ben nota come giornalista d’inchiesta e anti-corruzione, uccisa in un attentato nell’ottobre 2017) e ha annunciato la presenza di una delegazione della Fnsi all’iniziativa del 16 ottobre a Malta nell’anniversario della morte della giornalista. “Bisogna passare da indignazione all’azione – ha sottolineato Giulietti – La Carta di Assisi sarà strumento non solo dei giornalisti ma di chiunque operi nella comunicazione”.
L’incontro sulla Carta di Assisi fa parte degli incontri di ‘preparazione’ alla Marcia della Pace 2018, i cui organizzatori e partecipanti sono stati salutati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “La marcia perugiassisi, anche questanno, come nella sua lunga storia, è una testimonianza corale di speranza e fraternità – scrive il presidente della Repubblica – Le nostre società continuano ad avere un gran bisogno di donne e uomini di pace scrive il Presidente. Lapporto creativo dei giovani è indispensabile per dare sostanza alla pace. La nostra forza poggia sulla capacità di mobilitare le coscienze e di non retrocedere per nessuna ragione sui diritti della persona. La pace coinvolge e sfida la cultura, leconomia, la politica, leducazione, interpella ciascuno”.
Foto © Mauro Berti
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