Grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Comune di Assisi ha ottenuto risorse per 715 mila euro per favorire l’inclusione sociale di soggetti vulnerabili e i percorsi di autonomia per persone con disabilità. Le risorse, stanziate dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sono state assegnate a seguito di un avviso pubblico a cui l’amministrazione comunale ha partecipato, in qualità di capofila della Zona Sociale n. 3, presentando un progetto proprio finalizzato al sostegno delle persone più fragili e non autosufficienti, attraverso la realizzazione sul territorio di azioni concrete e innovative. In particolare, sono stati proposti progetti di autonomia riservati a persone con disabilità, attraverso programmi individualizzati per l’inclusione lavorativa e l’autonomia abitativa.
Il finanziamento ha validità triennale e copre le esigenze dei residenti dei comuni della Zona Sociale e cioè, oltre Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara e Valfabbrica. “È un risultato importante – ha sottolineato l’assessore ai servizi sociali Massimo Paggi – perché, grazie a questi fondi, possiamo continuare come amministrazione a perseguire speditamente la politica di assistenza e attenzione alle fasce più deboli della popolazione. Con le risorse assegnate, nell’arco di tre anni, metteremo in campo azioni concrete e innovative per dare risposte sempre più adeguate efficaci ai bisogni delle persone con difficoltà, anche alla luce delle nuove forme di povertà presenti sul nostro territorio legate alla grave crisi economica e sociale e agli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina.”. “L’attività dell’amministrazione comunale legata al sociale vede Assisi e la Zona Sociale 3 ancora protagoniste con altri progetti – ha aggiunto l’assessore Paggi – in collaborazione con altri Comuni della provincia, per esempio con Marsciano stiamo elaborando un intervento dedicato al sostegno delle capacità genitoriali e alla prevenzione della vulnerabilità delle famiglie e dei bambini e con Perugia un progetto per il rafforzamento dei servizi sociali e la prevenzione del fenomeno del burn out tra gli operatori sociali”.
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