L’inquinamento ambientale uccide in Europa 556mila persone l’anno e 7 milioni nel mondo, è il drammatico bilancio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che diventa allarme per la salute pubblica globale. Il medesimo allarme è stato lanciato anche da Papa Francesco nella sua enciclica Laudato si’, con la quale esorta l’umanità a prendersi cura della nostra “casa comune”, la Terra.
Su questi temi si articolerà la sessione “Custodire il creato per una salute integrale”, curata dall’Istituto Serafico di Assisi, che si svolgerà a Caserta il 13 maggio all’interno del XXI convegno nazionale di Pastorale della Salute della CEI, con l’obiettivo di approfondire la stretta relazione tra ambiente e salute, al fine di sollecitare azioni concrete per preservare la nostra “casa comune” e la vita da essa custodita.
La sessione sull’inquinamento ambientale curata dall’Istituto Serafico intende approfondire la stretta relazione che vi è tra ambiente e salute, partendo dalla convinzione che il prendersi cura della persona – intesa nella sua integralità – sia possibile solo attraverso una profonda conversione che parta dal superamento della cura di sé come individuo, verso il prendersi cura di un uomo che è pienamente tale solo quando è in relazione con se stesso, con, gli altri, con il creato e con Dio. Oggi più che mai si avverte la necessità di rispetto e di responsabilità verso la nostra “casa comune”, unici valori in grado di stimolare un impulso che parta dal cuore e dia senso all’azione personale e comunitaria per un crescente sostegno volto alla protezione dell’ambiente.
“La mancanza di cura, di rispetto e di responsabilità verso il creato incidono profondamente sulla vita dell’uomo e diventano una costante minaccia per la salute delle persone. La malattia che avvertiamo nel suolo, nell’acqua e nell’aria si ripercuote su tutti gli esseri viventi, così come drammaticamente ci raccontano i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Gli stessi cambiamenti climatici influiscono sullo stato di benessere delle persone e le misure che gli Stati adotteranno per combattere il riscaldamento globale sono prima di tutto misure di sanità pubblica”, dichiara Francesca Di Maolo, Presidente dell’Istituto Serafico di Assisi
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