Tre umbre – tra cui Assisi – sono in finale per il titolo di Capitale italiana della cultura 2025: la Giuria per la selezione ha individuato i 10 progetti finalisti, presentati dalle seguenti città: Agrigento, Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni; su Umbria Social la gioia del sindaco Roberta Tardani), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia). Il progetto della città serafica è incentrato sui valori del francescanesimo: Assisi News ha intervistato il sindaco di Assisi, Stefania Proietti, e il direttore artistico della candidatura, Joseph Grima. (Continua dopo il video – link diretto)
Nell’intervista, il sindaco Stefania Proietti ricorda che l’idea di candidare Assisi a Capitale italiana della cultura 2025 parte proprio “nella cornice dei centenari francescani che si chiuderanno nel 2026, la data dell’ottocentenario della morte di Francesco. Nel 2025 saranno 800 anni dalla prima definitiva stesura del Cantico di Frate Sole Franco delle Creature conosciuto con l’incipit Laudato Si, ricordato anche nell’Enciclica di San Francesco. Un pilastro della lingua italiana, reso ancora più moderno da San Francesco. Già solo questo basterebbe per dire che Assisi sarà una capitale culturale. Ma san Francesco – ha spiegato il sindaco – è anche patrono di tutti i comuni italiani. Questo percorso ci sta dando già grandi soddisfazioni, in termini di coinvolgimento e di entusiasmo: un percorso che sarà generativo. Puntiamo a vincere, ma il 2025 sarà per noi comunque straordinario, ricordiamo anche il Giubileo che cade un anno prima della morte di San Francesco. Vogliamo dare alla candidatura una cifra francescana e generativa, che parli a tutti“.
Una candidatura a Capitale italiana della cultura 2025 ‘collettiva’: “Il primo punto cardine – dice Joseph Grima – è la partecipazione: abbiamo potuto contare sulla partecipazione di tante associazioni, di vario tipo, che animano questa regione, questo comune e tutto il comprensorio. La cosa più importante, a prescindere dalla vittoria, sarà creare una piattaforma di condivisione: faremo del 2025 un omaggio di tutte le discipline culturali al codice 338, il Cantico delle Creature. Il Cantico dio Frate sole comprende tanti valori religiosi ma anche tanti elementi che quotidianamente fanno parte della nostra interazione, come sole e vento, da tradurre poi in un programma culturale che guardi alla contemporaneità: energia, mobilità, produzione culturale anche in termini di nuove tecnologie. Tutto questo è incapsulato nel pensiero del cantico delle creature. Daremo vita a un’operazione di traduzione partecipata dei linguaggi della contemporaneità“.
“Noi non nasconderemo anche l’interesse verso quell’ultima parte della Lauda straordinaria di questa preghiera che riguarda chi soffre e chi perdona la morte, puntiamo a far diventare Assisi un centro di pensiero sull’ecologia integrale, sull’interazione uomo-macchina e su tutte le tematiche che esigono un centro di pensiero. Puntiamo a dare questo valore ad Assisi, farla diventare un centro di pensiero approfittando delle tematiche affrontate dal Cantico, mettendosi in dialogo con tutti senza steccati e pregiudizi. Ricordando il 1226 ma anche guardando oltre il 2026“.
Joseph Grima spiega inoltre perché abbia scelto di diventare direttore artistico di Assisi Capitale italiana della cultura 2025: “Sono arrivato ad Assisi con la mia famiglia quando avevo dieci anni e ho trovato un’accoglienza straordinaria. Un gruppo di persone che da una parte si trovano in una cittadina italiana con una storia antica alle spalle, ma anche in una capitale mondiale: è il meglio di due dimensioni, una visibilità globale in una comunità ristretta che per decenni è stata mia compagna di viaggio. Assisi da millenni è un luogo di ispirazioni, che trascende le origini, le età e qualsiasi momento storico: Assisi 2025 potrebbe moltiplicare la forza di questa ispirazione che Assisi offre grazie alla sua capacità di accogliere: è qualcosa che non si inventa in pochi anni, spero che la mia esperienza di essere diventato assisani possa essere la stessa esperienza di altri“.
Perché scegliere Assisi quale capitale italiana della cultura 2025? Per Grima, “Innanzitutto il programma culturale che vuole essere l’espressione di centinaia di associazioni culturali, anche di frazioni che spesso non sono rappresentate o visibili: il 2025 sarà il modo di aprire le porte di un comprensorio più alto, quello del Monte Subasio che ha ispirato Francesco. E vorremmo anche ripensare gli eventi, farli diventare non solo un momento di spettacolo, ma anche un momento di distensione e riflessione di cui abbiamo bisogno in questo momento. Il tutto in un momento simbolico, il 2025: dobbiamo riflettere su cosa stiamo facendo e come lo stiamo facendo“.
“Nel nostro claim, creature e creatori – la risposta del sindaco Stefania Proietti – c’è il fatto che tutti possono sentirsi a casa e accolti, pur nel rispetto delle differenze. Il carisma dell’accoglienza che poi è diventato anche poter parlare con tutti allo stesso livello come Francesco ha fatto anche con tutte le creature, trasformando un pezzo di poesia, la sua Lauda, in un pilastro della lingua italiana fondativo anche di una nazione. Francesco non solo è patrono d’Italia, ma anche degli ecologisti che pensano che l’ecologia il tema dell’ambiente sia interconnesso con la vita con chi ha più bisogno con le fragilità. Nessun’altra puà diventare capitale della cultura in quell’anno, ottocento anni dopo questo questo scritto di San Francesco è così attuale che può rigenerare il pensiero e il messaggio di una città che il capitale mondiale di valori conosciuta e desiderata da miliardi di persone nel mondo. Il titolo non può andare a chi ha dato i natali alla lingua italiana e al pensiero moderno della fraternità e dell’ecologia integrale“.
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