“Offrire la testimonianza della misericordia nel mondo di oggi è un compito a cui nessuno di noi può sottrarsi”: queste le parole pronunciate da Papa Francesco il 4 agosto 2016, pellegrino alla Basilica di Santa Maria degli Angeli nell’Anno Santo della Misericordia e nell’VIII centenario del Perdono di Assisi. Si è trattato della seconda visita del Pontefice nella citta serafica, a due anni e mezzo dalla visita del 4 ottobre 2013 in occasione delle celebrazioni di San Francesco Patrono d’Italia.
“Mi piace ricordare oggi, prima di tutto, le parole che, secondo un’antica tradizione, san Francesco pronunciò proprio qui, davanti a tutto il popolo e ai vescovi: ‘Voglio mandarvi tutti in paradiso!’ – le parole di apertura del Pontefice dopo una breve preghiera silenziosa all’interno della Porziuncola – e cosa poteva chiedere di più bello il Poverello di Assisi, se non il dono della salvezza, della vita eterna con Dio e della gioia senza fine, che Gesù ci ha acquistato con la sua morte e risurrezione?”. “Il mondo – ha detto tra l’altro il Pontefice – ha bisogno di perdono; troppe persone vivono rinchiuse nel rancore e covano odio, perché incapaci di perdono, rovinando la vita propria e altrui piuttosto che trovare la gioia della serenità e della pace. Chiediamo a san Francesco – ha concluso Papa Francesco – che interceda per noi, perché mai rinunciamo ad essere umili segni di perdono e strumenti di misericordia”.
Francesco ha poi invitato i frati, i vescovi, andare ai confessionali, ed egli per primo ha confessato, con un fuoriprogramma, 19 persone in circa 40 minuti, tra le quali quattro scout, una anziana in sedia a rotelle e diversi tra i religiosi e i volontari. Il Papa ha poi salutato uno a uno tutti i frati della comunità francescana di Assisi, ha salutato e benedetto i frati malati ospiti dell’infermeria, per poi uscire, salutare i fedeli (tra cui i ragazzi del Serafico) e ringraziarli per accoglienza: “Non dimenticatevi: sempre perdonare, perdonare dal cuore perché se noi perdoniamo il Signore ci perdona e tutti noi abbiamo bisogno di perdono. Alzi la mano chi non ha bisogno di perdono”.
Foto © Mauro Berti
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