Il recente rapporto annuale del Censis sulla situazione sociale dell’Italia “ha evidenziato la crescente insicurezza, ansia e sfiducia, un popolo in crisi, disaffezionato alla politica e alla ricerca di quello che, di volta in volta, può sembrare l’uomo forte del momento”. Ma c’è anche un Italia che “continua a credere nel valore della famiglia, tutela la vita in ogni sua forma e si spende per educare, che promuove la libertà di coscienza e il confronto dialettico. Un’Italia che – le parole del Custode, Padre Mauro Gambetti, nel consegnare la Lampada della Pace al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – garantisce la dignità del lavoro e valorizza le differenze, che promuove la crescita economica e la sente inseparabile dalla cura dei deboli e dei bisognosi”.
Ed è per questi italiani che sentono il bisogno di un testimone di questa politica e delle istituzioni chiamate a promuoverla che Sergio Mattarella, tra gli applausi di una Basilica di San Francesco gremita per il concerto di Natale, ha ricevuto il riconoscimento dai francescani di Assisi, “un gesto simbolico che vuole sottolineare la speranza di vedere un’Italia umana e di poterla costruire insieme”. Mattarella, per la terza volta in visita ad Assisi (a pari merito con Giorgio Napolitano e in totale sesto capo dello Stato a visitare la città serafica) è riconosciuto come “un presidio dei principi costituzionali e democratici dell’Italia, improntati al confronto e al dialogo con tutti. Siamo confortati – dice Gambetti – dal suo vigile impegno indirizzato a prevenire tutte le forme di odio, di sopruso e di egoismo che minacciano la sicurezza e la pacifica convivenza del nostro Paese e condividiamo il suo continuo richiamo al senso di appartenenza, al sentirsi comunità i uomini e donne che aderiscono a valori, prospettive, diritti e doveri volti a promuovere una società più libera, giusta e fraterna, che consenta l’integrale sviluppo umano di ogni persona”. (Continua dopo il video)
“Come ci ha ricordato Papa Francesco – ha aggiunto Gambetti – ‘Oggi più che mai le nostre società necessitano di artigiani della pace che possano essere messaggeri e testimoni autentici di Dio Padre, che vuole il bene e la felicità della famiglia umana. Con la Lampada della Pace, le consegniamo il sogno di Francesco e di questa Comunità del Sacro Convento, il sogno della fraternità universale, certo utopia, ma utopia che aspira a farsi progetto comune. Siamo certi – ha concluso il Custode – che continuerà a promuoverla in Europa e nel mondo”. (Continua dopo il video)
Commosso, Sergio Mattarella ha accettato la Lampada: “Vi ringrazio molto – le sue parole – è un riconoscimento all’Italia. La Repubblica, nel rispetto e in coerenza con la sua Costituzione, ha sempre, costantemente, attivamente ricercato la pace. Lo ha fatto e lo fa con i paesi vicini, ma anche nei confini territoriali del nostro Paese. Anche dove, decenni e decenni addietro, si vedevano scontri ed episodi di crudeltà, ci sono oggi luoghi di incontro, di pace, di amicizia e collaborazione attiva per il Comune futuro. La scelta, storica, dell’integrazione europea, che ha consentito al nostro continente, per secoli attraversato da guerre, sovente feroci, di porre insieme il futuro dei popoli, è stata ed è, una grande costruzione di pace”.
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Per Mattarella, “L’Italia sviluppa la pace e la persegue non soltanto nei rapporti con gli altri Paesi, ma collabora attivamente per promuovere la pace, dove non c’è, o per consolidarla, dove già esiste, in ogni parte del mondo, anche in Paesi lontani. Lo fa con la sua azione politica, diplomatica e con le missioni dei suoi militari. Da anni, l’Italia svolge una grande azione politica per la pace nel mondo, azione di cui c’è un grande, in un periodo in cui si assiste a numerosi e gravi conflitti e focolai di guerra regionali, a contrasti crudeli, e scontri crudeli, a carattere etnico o per motivi pseudo religiosi. È un periodo – ha sottolineato Mattarella – in cui rischiano di venir meno i limiti alle armi nucleari. C’è bisogno di impegno alla pace e di educazione alla pace”.
“Credo di poter dire, nella casa di San Francesco – le parole del Presidente – che questa educazione ha un punto di partenza. È la parola insieme, conoscersi, rispettarsi, apprezzarsi, operare insieme per il comune progresso
. In questo anno, ricorrono 800 anni dal viaggio di Francesco dal Sultano d’Egitto: che non fu il gesto visionario di un sognatore, ma è stato un gesto profetico: la strada del conoscersi e del parlarsi è la strada della pace, tanto più in un un mondo interdipendente in cui sono venute meno le distanze. Quello di costruire insieme il futuro è il vero tessuto della pace. vorrei rammentare la nostra Costituzione, che non si limita a richiamare la pace, con il suo articolo 11. Dall’articolo 2 e in tutto il tessuto, in tutta la sua architettura, sollecita alla pace interna del suo Paese. E gli italiani – secondo Sergio Mattarella – non possono essere che sensibili e attenti al messaggio, non potendo dimenticare la stagione, drammatica e triste, del terrorismo e le lacerazioni, nefaste e profonde. C’è bisogno di un modello di paese che si senta comunità di vita. Padre Custode, il saluto di francesco che lei ha poc’anzi rammentato non è un invocazione, ma anche un impegno, per ciascuna persona nel proprio ambiente e nella comunità internazionale, perché il sogno di Francesco e del Sacro Convento non è utopia, ma un approdo verso cui tendere e per il quale operare, conoscendo le difficoltà. con la consapevolezza che è un approdo per la pace e lo sviluppo del mondo, da costruire con determinazione. Grazie, padre Custode”, ha concluso Mattarella.
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