La nuova pista ciclabile a Rivotorto fa discutere i cittadini della frazione, per quel suo colore acceso che passa proprio a pochi metri da un bene Unesco come il Santuario di Rivotorto. “L’argomento da Bar di Rivotorto dell’estate 2019 non sarà il calcio mercato, e neanche se c’ha ragione Carola o Salvini. Ma: la pista ciclabile era meglio rosso calcinaccio o gialla maggese?”, scrive un cittadino su Facebook.
Effettivamente il colore così “impattante” non è il massimo della vita, anche se va detto che proprio la “rilevanza” del colore è fatta per offrire maggiori sicurezze ai ciclisti e non sono rari i casi di piste con colori anche peggiori, come il rosa shocking. La pista ciclabile a Rivotorto fa parte della ciclabile Spoleto-Assisi. Si tratta di una delle più lunghe a livello europeo, oltre cinquanta chilometri, snodati per mezza Umbria, lungo gli argini dei torrenti Maroggia, Teverone, Timia e del fiume Topino. La ciclabile attraversa i territori di otto Comuni dell’Umbria: Spoleto, Campello sul Clitunno, Trevi, Montefalco, Foligno, Bevagna, Cannara e Assisi.
Il Consorzio di Bonifica Umbra, quale stazione appaltante, ha terminato i lavori e ha provveduto all’installazione della segnaletica sull’intero itinerario giungendo ai piedi di Assisi attraverso una strada comunale a basso traffico. Per quanto riguarda la parte da realizzare tra Rivotorto e la stazione di Santa Maria degli Angeli, nel 2015 era emerso (come da nota della Regione dell’epoca) che l’opera, proposta dalla Regione e su cui si è registrato l’assenso del Comune di Assisi, offre garanzie di maggiore sicurezza a pedoni e ciclisti rispetto alla soluzione inizialmente individuata, che correva in promiscuo sulla viabilità ordinaria.
Il nuovo progetto della ciclabile di Rivotorto-Santa Maria degli Angeli, realizzato anche grazie ad economie di spesa, prevede la realizzazione di una pista in sede propria larga 2 metri e mezzo, parallela alla viabilità stradale. Come spiega il sito del Consorzio, “La sezione tipo della pista è costituita da un percorso di ml. 2,50 di sede per il transito ciclabile nelle due direzioni, definita da due strisce di delimitazione di cm. 8,00 di larghezza, per un totale di ml. 2,66 di asfalto. Nei tratti in cui la viabilità meccanizzata è a ridosso del nuovo tracciato della pista ciclabile, verrà interposta una barriera stradale in legno, in modo da garantire la sicurezza dei ciclisti”.
“Il pacchetto per la realizzazione della nuova infrastruttura – aggiunge la scheda – prevede, previa la realizzazione di un cassonetto, il consolidamento a calce del terreno sottostante per uno spessore di cm. 40,00, la realizzazione di una fondazione in misto stabilizzato per uno spessore di cm. 15,00, la posa in opera di uno strato sovrastante di binder del tipo ‘chiuso’ per uno spessore di cm. 5,00 ed, infine, la resinatura e la delimitazione con due strisce bianche di segnalazione”. Ironicamente o forse no, si spiega infine che “Al fine di rendere compatibile la pista con i luoghi di pregio paesaggistico, la superficie di calpestio della stessa verrà trattata con apposite resine pigmentate che avranno un colore sulla scala delle terre del luogo”. Evidentemente, dunque, un giallo senape acceso.
© Riproduzione riservata