(Stefano Berti) Famosa la città di Assisi, nel mondo. Famosi i suoi cittadini, ai quali troppo spesso, che si faccia o non si faccia, sta bene troppo o sta bene nulla. Un popolo di grande cultura. Tutti (o quasi) sulle orme di Francesco (quando gli pare, e non sempre; a volte si preferisce Bernardone). Ma tutti (stavolta, tutti) con un grande amore: la loro città. Una città con le sue caratteristiche innate, dove tutto è concesso, spesso. In molti periodi dell’anno, altrettanto spesso, dove tutto è vietato.
Assisi, ricca di spazi aggregativi che hanno fatto la storia. Tutti, o quasi, quantomeno quelli iconici, bloccati, chiusi. Colpa di questa amministrazione. No, della precedente. No, di quella prima ancora. Ma no, la colpa è di chi li ha gestiti. Ma no, siamo noi cittadini la colpa. Perché (da anni ed anni) sogniamo progetti non realizzati. Ma nessuno di noi ha sorvegliato abbastanza, portando al degrado. Oppure ha sorvegliato troppo, bloccando tutto.
Assisi, città culturalmente importante. Ricca di eventi (tutti, o anche qui, quasi, discussi). Gli eventi organizzati sono belli, spesso criticati, ma sempre abbastanza (alcuni molto, altri moltissimo) partecipati. Ci sono iniziative di spessore, le mostre, gli incontri, le feste (e le sagre), chi più ne ha più ne metta. Anche qui criticati, contestati, realizzati, prodotti, auto-elogiati ed elogiati, partecipati, belli, bellissimi, ce li invidiano in tanti. Altri facciamoli crescere, o uccidiamoli in ‘culla’.
Poi? Tanto. Sempre tanto. O troppo poco. Ad esempio: traffico aperto, dobbiamo lavorare. Traffico chiuso: sia una città modello per i turisti. I turisti, si, quelli che a quelli che dovrebbero lavorare, dovrebbero farli lavorare. Poi ci sono i residenti, che ci vivono “perché vivere in centro storico è bello, ma certo ha le sue scomodità”, e i limitrofi, quelli che “io ad Assisi non ci vengo”, perché è scomoda. Gli imprenditori, che conoscono Assisi e amandola ci sono sempre, anche se qualche volta alcuni non sono troppo considerati. Un’Assisi bella, fanatica, amata. A tratti pazza. Insomma: unica, mistica, attraente, gettonatissima, chiacchierata da chi la vive, ma meravigliosa.
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