(Stefano Berti) L’Umbria è il cuore verde dell’Italia. Che batte forte. Il popolo umbro è un popolo tosto, vero, concreto, fatto di gente che ha sofferto tante volte con una capacità infinita di essersi sempre saputa rialzare. Con le Regionali 2019 in Umbria gli umbri hanno vissuto oltre un mese sotto i riflettori italiani, europei e quasi a tratti mondiali, per una campagna elettorale che ha visto passare in questo meraviglioso territorio politici, politicanti, personaggi o meno di spessore. Gente, tanta gente. Frasi, parole, articoli e titoloni. Telecamere, microfoni, trasmissioni televisive.
Poi, il risultato delle regionali 2019 in Umbria. Una vittoria netta, senza se e senza ma, da parte di una maggioranza unita di centro-destra, che ha saputo interpretare la voglia di cambiamento, quasi folle, di questo tosto e mai domo popolo umbro. Un popolo tenace, tutto, nessuno escluso, un popolo forte, e va ribadito, di ogni pensiero o colore esso sia. Un risultato, al di la delle percentuali, in cui solo l’affluenza alle urne parla chiaro. A farne le spese, coloro che per oltre 50 anni questa cara ed amata regione hanno avuto il compito di gestirla.
Ma, dopo la ribalta e dopo il (non) sorprendente risultato delle Regionali 2019 in Umbria, adesso una domanda sorge spontanea. Ma il rispetto per gli elettori umbri dove è finito? Da frasi che danno all’Umbria e agli umbri un valore minimo, a paragoni che ledono la dignità di chi giornalmente in questa meravigliosa regione ci vive e ci lavora, per passare infine a definizioni arroganti da parte di chi nella vita potrebbe fare altro senza pensare a ciò che meno gli compete riversandolo sui vari social, ormai “vomitìo” di pensieri infiniti.
Ma la democrazia è sovrana, sia che si vinca, sia che si perda. E abbassare i toni in primis sarebbe utile ed opportuno. L’Umbria, la regione Umbria e gli umbri TUTTI hanno un estremo bisogno di ripartire, necessitano di uno slancio immediato in tantissimi settori, altamente necessario, con sprint. A prescindere dal colore politico e da come la si pensi, deve esserci almeno la certezza che gli eletti facciano il proprio dovere, dando il massimo per l’Umbria e sfruttando la grandissima e preziosa opportunità che gli elettori gli hanno concesso.
Un’opportunità preziosa per tutti gli eletti (maggioranza e opposizione nessuno escluso), dell’intero territorio umbro, di ogni città e di ogni paese. Un pensiero particolare di auguri, permettetelo perché chi scrive dirige una testata di Assisi, va a Stefano Pastorelli, rappresentante assisano e di altre realtà circostanti. A lui, assisano eletto con circa 6.000 preferenze (quarto tra i più votati), l’onere e l’onore di rappresentare la città Serafica in Regione, dopo un ventennio di consiglieri eletti ‘in quota Assisi’ da altri comprensori.
Buon lavoro a tutti! E che l’Umbria, e gli umbri, siano protagonisti!
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