AssisiNews riceve e pubblica un intervento di Fulvia Angeletti, direttrice artistica del Piccolo Teatro degli Instabili, che chiede – con la fase 2 a pieno regime – di lanciare un segnale. Piccoli spettacoli e concerti all’aperto, e in sicurezza, per far ripartire anche il teatro.
“Il Piccolo Teatro degli Instabili è chiuso dal 5 marzo, giorno in cui sarebbe dovuto andare in scena uno degli spettacoli più attesi della Stagione 2019/20: ‘Guarda come nevica 1. Cuore di cane’ con Licia Lanera. Come non ricordare l’ansia della sera prima con l’Artista e il resto della Compagnia già ad Assisi, ad aspettare insieme le disposizioni governative che avevano annunciato quello stesso pomeriggio la chiusura a partire dall’indomani delle scuole? Quel mercoledì era pure giorno di Laboratori di Teatro, il pomeriggio con i bambini e la sera con il gruppo degli adulti. Alle 22:15 abbiamo avuto la conferma che dal giorno dopo si dovevano fermare anche tutte le attività teatrali. La mattina dopo sono andata in Hotel a salutare la Compagnia e ad accompagnare l’attrice alla stazione per il viaggio di ritorno a Bari. Una situazione irreale, fare colazione con loro per poi congedarsi con una forte sensazione di tristezza, incredulità e preoccupazione. Ma con la promessa di recuperare.
Come scrive Fulvia Angeletti, “Da lì in poi tutto è cambiato. Pochi giorni dopo è cominciata la quarantena vera e propria. Per tutti. E solo oggi, 25 aprile, sento l’impulso di scrivere, immaginando un futuro. Nelle brevi passeggiate intorno casa ho ammirato Assisi con lo stesso sguardo di sempre, perché la consapevolezza di vivere in un posto unico non l’abbiamo mai persa. Assistiamo al ritorno della Primavera come attraverso una lente di ingrandimento. Le strade deserte, il “vuoto” lavorativo e sociale ci hanno permesso di osservare più da vicino la natura, lo sbocciare di un fiore, il rinverdimento degli alberi. Senza mai smettere di sognare, fantasticare di spettacoli all’aria aperta, corsi di Teatro, ovviamente in sicurezza… Sarebbe un modo per sentirsi uniti e riprendere i rapporti sociali ridando dignità e spazio agli Artisti (categoria mai citata dai governanti in tutto questo periodo). Quanti luoghi all’aperto potrebbero essere sfruttati per piccoli spettacoli/concerti a numero chiuso e rispettando i parametri di sicurezza… Penso ai vicoli, ai giardini, a tutti quegli angoli di paradiso che caratterizzano Assisi. Ma anche le piccole piazze, i prati pubblici e privati”.
“Il Piccolo Teatro degli Instabili – ricorda Fulvia Angeletti – ha sempre avuto una passione particolare per quelle forme di spettacolo/performances più intime in cui un pubblico ridotto può godere di un’esperienza unica. Perlomeno per ricominciare, lanciare un segnale… Assisi vive di turismo e questo è il settore in cui le istituzioni devono essere più attente perché da questo dipende il nostro sostentamento e tutta la nostra economia. Ma anche l’aspetto sociale più “locale” deve essere considerato come essenziale per ripartire. La pandemia sta causando in tutti un forte stress psicologico. L’isolamento a lungo andare può diventare un’abitudine pericolosa per il futuro delle relazioni”.
“È per questo che vorrei immaginare un’estate in cui – se questo sarà possibile – ad Assisi continuino a vivere quei piccoli grandi eventi che possano segnare la prima tappa per una ripresa. Numero di spettatori e attori ridotto, laboratori in spazi ampi, distanze di sicurezza. Forse i mesi caldi in questo ci possono aiutare. Sono solo alcune semplici ma necessarie proposte per incominciare a riflettere sul domani. Ho pensato spesso al titolo della nostra Stagione Teatrale 2019/20: “Il sogno di una cosa”. Quel sogno non è mai terminato. Anzi è più forte di prima, perché minato da difficoltà, incertezze che lo rendono ancora più “sacro”. Perché il Teatro non si può fare dietro uno schermo. E così preferisco, preferiamo, aspettare di poter riprendere da dove ci siamo interrotti. Con le modalità che ci saranno possibili. Ma con la voglia ancora più grande di ritrovarsi”.
Il Piccolo Teatro degli Instabili è nato in tempo di crisi, negli anni del post terremoto e ha determinato una vera svolta culturale e sociale per Assisi. Ripartiremo anche stavolta. Sarà una sfida forse più grande di noi, che saremo chiamati ad affrontare incredibili difficoltà economiche e paure. Ma la Storia, la Vita, ci insegnano che dovremo fare il possibile per credere a un nuovo Rinascimento. Perché solo quando ci viene tolto qualcosa, ci accorgiamo di quanto ci manca. A chi mi chiede ‘Allora? Quando ricominciate con il Teatro?’ rispondo: ‘Appena sarà possibile, subito!’. È l’unica cosa che so. Che in qualche modo ricominceremo. Insieme agli Artisti, agli Allievi, agli Spettatori. Sforzandoci ancora più di prima per trovare soluzioni. La creatività in qualche modo ci aiuterà. Anche se sarà a tratti frustrante, difficile, folle. Contando, spero, sulla sensibilità e l’attenzione di chi ci governa. Resisteremo”, conclude Fulvia Angeletti.
Foto: Piccolo Teatro degli Instabili – Roberto Vaccai
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