A distanza di più di un anno e mezzo da quel fatidico 5 marzo 2020, in cui la Compagnia Licia Lanera arrivò ad Assisi il giorno in cui il Governo fece chiudere le sale teatrali prima del lockdown definitivo, abbiamo deciso di riaprire le porte del Piccolo Teatro degli Instabili finalmente a capienza piena, proprio con “Guarda come nevica 1. Cuore di cane”. Questa scelta è di grande valore simbolico sia per noi che per Licia Lanera: un vero e proprio “ritorno a casa” al nostro amato Teatro da cui nasce tutto. Quest’anno la programmazione sarà annunciata di volta in volta, ma non sarà meno ricca di appuntamenti interessanti e originali come è nello stile del Piccolo Teatro degli Instabili” dichiara la direttrice artistica Fulvia Angeletti.
“Cuore di cane” è il primo capitolo della trilogia “Guarda come nevica”, con cui Licia Lanera (Premio UBU 2014 come Miglior Nuova Attrice under 35) porta in scena tre drammaturgie russe con protagonista la neve (oltre il testo di Bulgakov, “Il gabbiano” di Anton Cechov e “I sentimenti del maiale” tratto dalle poesie di Vladimir Majakovskij), al fine di rappresentare i vizi della società odierna, così narcisistica che a furia di rappresentare se stessa esclusivamente da un punto di vista estetico, ha perso ogni legame profondo con la realtà.
L’artista affronta il lavoro su “Cuore di cane” caratterizzandolo con una struttura musicale decisa, affidata al compositore di elettronica Tommaso Qzerty Danisi (finalista ai Premi UBU 2019 con questo progetto sonoro): una molteplicità di suoni e di voci scaraventano lo spettatore nell’atmosfera moscovita e restituiscono forza pirotecnica alla scrittura. Tutte le voci sono affidate all’interpretazione di Licia Lanera che intraprende un percorso impervio negli abissi delle sue corde vocali, sperimentandone ogni possibilità: prima il cane, poi l’uomo, poi la donna. In “Cuore di cane” Bulgakov racconta le vicende di FilippFilippovic, un ricco scienziato che trapianta organi animali nei propri pazienti per donare loro l’eterna giovinezza. Un giorno decide di realizzare un’operazione diversa: impianta nel corpo di un cane randagio ipofisi e testicoli umani, intervento che genera avventure rocambolesche e fa venire a galla tragiche verità. Attraverso il grottesco viene evidenziata la miseria di una società che ha perso la propria coscienza politica. È dunque dell’oggi che si parla in questo spettacolo, del qualunquismo, della deriva delle idee, dell’imbarbarimento o meglio dell’imbastardimento di una comunità.
di MichailBulgakov
sound design: Tommaso QzertyDanisi – luci: Vincent Longuemare
adattamento e regia Licia Lanera
produzione Compagnia Licia Lanera – co-produzione TPE – Teatro Piemonte Europa
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