Un Erasmus della terza età da organizzare in Umbria. È la proposta lanciata da Eugenio Guarducci dalla pagina delle lettere del Corriere dell’Umbria. Assisi, nelle intenzioni dell’assessore a cultura e turismo, potrebbe ricoprire un ruolo di primo piano, visto che “la sua vocazione internazionale può essere sicuramente d’aiuto a un progetto cosi ambizioso”.
L’Erasmus della terza età – spiega Guarducci – è un Erasmus dedicato alle persone tra i 60 e 75 anni, “arzilli e in buona salute e magari alto spendenti, che sono ancora curiosi di conoscere e apprendere ma anche di viaggiare, scoprire e fare nuove amicizie. Una permanenza di qualche mese in un Paese come l’Italia, in una regione come l’Umbria – sostiene l’assessore – durante la quale partecipare a corsi di lingua italiana, a lezioni sulla storia dell’arte, a passeggiate ed escursioni tra la natura, a corsi di cucina o di ceramica credo possa essere una gran bella motivazione da divulgare tra i tanti non più giovani che risiedono all’estero. Molte di queste persone, come d’altronde accade per le giovani generazioni, possono riportare e trasmettere molti messaggi positivi una volta rientrati nei loro paesi di origine”.
Per Guarducci, candidare l’Umbria in Europa come territorio sperimentale e capofila dell’Erasmus della terza età non è utopico. “Il vantaggio – scrive – sarebbe anche quello di veder, col passare del tempo, ripopolarsi alcuni centri storia che progressivamente hanno perso o stanno perdendo la loro funzione di attrattori sociali generando quel fenomeno che chiamerei assenza di autentiCittà. L’Erasmus quest’anno compie 30 anni. Chissà se il 2017 potrà essere l’anno in cui, a partire dalla nostra regione, si inizi a discutere seriamente di una cosa cosi stimolante capace anche di incrementare concretamente il Pil”.
La discussione sull’Erasmus della terza età, conclude Guarducci, dovrà in primis coinvolgere le Università, gli alti centri di formazione, le città d’arte: “Insomma quel tessuto fatto di conoscenze e relazioni che certo non manca e che risulta essere indispensabile per confezionare un abito nuovo e contemporaneo da far indossare alla nostra Regione. Assisi sarebbe pronta a fare la sua parte. La sua vocazione internazionale può essere sicuramente d’aiuto a un progetto cosi ambizioso”.
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