La fascia olivata Assisi-Spoleto diventa patrimonio agricolo di rilevanza mondiale della Fao, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura e accorcia così le distanze per entare anche tra i beni Unesco. L’iniziativa è partita dai Comuni di Trevi (capofila), Assisi, Spello, Foligno, Campello sul Clitunno e Spoleto, con il sostegno di Regione Umbria e Sviluppumbria; il riconoscimento è stato illustrato dall’assessore regionale alle politiche agricole e all’ambiente Fernanda Cecchini, dal direttore generale di Sviluppumbria Mauro Agostini, dal presidente mondiale degli Ordini degli Agronomi, Andrea Sisti, presenti anche i sindaci dei comuni interessati, nel corso di una conferenza svoltasi in regione nei giorni scorsi.
L’inserimento nel programma Fao-Giahs è stato ottenuto dopo un’attenta valutazione dei tecnici dell’organizzazione internazionale su cinque parametri: biodiversità agricola, un sistema di conoscenze e tradizioni locali, un insieme di valori condivisi, il sostentamento economico della popolazione e le caratteristiche peculiari e uniche del paesaggio in esame. “È proprio il clima a rappresentare uno dei fattori peculiari che rendono unica e straordinaria la Fascia olivata Assisi-Spoleto, serbatoio di grande biodiversità”, ha detto Leonardo Laureti, dottore agronomo e produttore olivicolo, che ha collaborato al dossier per la candidatura Fao. A differenza delle regioni in cui tipicamente viene coltivato l’olivo, che sono bagnate dal mare, l’Umbria ha con un clima continentale, con forti escursioni termiche, inverni molto rigidi ed estati estremamente calde, e ogni trent’anni circa, una gelata. Questi fattori, che possono sembrare negativi, sono in realtà la chiave del successo perché assicurano al prodotto finale una qualità eccellente. Inoltre, i monti della fascia pedemontana della catena preappenninica presentano un terreno calcareo che assicura agli olivi un drenaggio ideale, evitando ristagni idrici.
I benefici che si attendono dal conseguimento del riconoscimento della fascia olivata Assisi-Spoleto nel Programma Giahs sono molteplici. Tra questi c’è l’incremento del valore economico dell’olio di oliva prodotto lungo i 9mila ettari per 60 chilometri di lunghezza da Assisi fino a Spoleto), la valorizzazione sociale, culturale, economica e turistica del territorio, la tutela della biodiversità dell’olivo e la conservazione e il ripristino del paesaggio a rischio vulnerabilità. Soddisfatta la Cecchini per il raggiungimento di questo importante risultato, che segna “una tappa fondamentale del percorso per la tutela, la valorizzazione, la promozione di un territorio reso unico e irripetibile dalla presenza secolare degli ulivi, indubbiamente il connotato principale e più autentico della nostra regione. Nei mesi scorsi – ha spiegato l’assessore Cecchini – l’iscrizione della fascia olivata Assisi-Spoleto nel Registro nazionale dei paesaggi storici del Ministero delle Politiche agricole aveva certificato la sua valenza culturale e ambientale. Ora bisogna portare avanti il lavoro anche attraverso il ‘Progetto Olio’ che la Regione dell’Umbria ha messo in campo per definire le strategie e le azioni necessarie per potenziare la produzione dell’olio nella nostra Regione e contemporaneamente salvaguardare e proteggere il patrimonio olivicolo che caratterizza il paesaggio umbro”.
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