La pandemia investe l’Umbria e la politica litiga. Da 35 sindaci umbri, di centrosinistra tra cui la prima cittadina di Assisi Stefania Proietti, arrivano critiche riguardo alla gestione della pandemia e, in particolare, della quarta ondata che ha investito l’Umbria nelle ultime settimane. “Non ci siamo mai tirati indietro e non lo faremo neanche stavolta, noi sindaci sappiamo bene cosa significhi assumersi quotidianamente responsabilità, soprattutto in un periodo di pandemia che si protrae ormai da due lunghi anni, continueremo ad essere come sempre al fianco dei nostri cittadini, ad interpretarne i bisogni cercando di affrontare questa nuova tempesta che abbiamo tutti di fronte in maniera ferma e responsabile”, dicono i 35 sindaci, che però non possono sottrarsi “dal dare un giudizio politico ed amministrativo sulla gestione della cosiddetta quarta ondata nella nostra regione, giudizio che del resto stanno già dando migliaia di cittadini umbri che stanno vivendo sulla propria pelle tutto il disagio che spesso sfiora l’esasperazione, dovuto al venir meno di un tracciamento non degno di tale nome, non certo per responsabilità del personale impegnato nei vari ruoli ormai allo stremo delle proprie forze, dopo mesi e mesi di ininterrotto e durissimo lavoro”.
“Troppo facile cavarsela – aggiungono i 35 sindaci – col richiamo al senso di responsabilità ed alla leale collaborazione di Sindaci ed Amministratori locali, sui quali viene scaricato ancora e per l’ennesima volta tutto il peso di scelte politiche ed amministrative inadeguate da parte della Giunta Regionale, che hanno prodotto il caos al quale stiamo purtroppo assistendo. Sul grande e generoso mondo del volontariato che da subito si è messo a disposizione delle nostre comunità in maniera encomiabile e che sta operando anch’esso senza sosta da due anni, non possono ricadere responsabilità che non gli competono se non a fronte di atti e riunioni ufficiali convocate dal COR Regionale, che ha lo specifico compito in emergenza di coordinare le attività e di raccordarsi con i COC comunali, e che deve essere reso pienamente operativo nelle sue funzioni, poiché in queste settimane gli unici tentativi di coordinamento delle attività sono stati portati avanti solo dietro impulso dei comuni stessi”.
“Da mesi chiediamo di essere ascoltati dall’assessore con delega alla sanità ed al welfare, da mesi chiediamo di incontrarlo, ma ancora, almeno noi, non abbiamo avuto questo “grande onore” e pur apprezzando lo sforzo quotidiano delle strutture deputate alla gestione dell’emergenza sanitaria nella nostra regione e dei rispettivi apicali, con i quali abbiamo sempre avuto un rapporto di grande collaborazione, non possiamo più tollerare questo atteggiamento da parte di chi ha la responsabilità più grande, in una regione è bene ricordarlo che non arriva ad un milione di abitanti e che è salita agli onori della cronaca nazionale per gestione non proprio meticolosa della quarta ondata, come fatto da altre regioni anche molto più grandi della nostra dove si sono presi tempestivamente provvedimenti che hanno consentito una gestione meno caotica e disorganizzata di questa quarta ondata. I Sindaci – conclude la nota – ci sono stati, ci sono e continueranno ad esserci, non ci sottrarremo mai ai nostri doveri istituzionali, butteremo ancora una volta il cuore oltre l’ostacolo gomito a gomito coi nostri concittadini, ma vorremmo finalmente farlo anche gomito a gomito con chi ha responsabilità di governo nella nostra regione, che non può e non deve continuare sistematicamente a sottrarsi al confronto, quello che chiediamo è solo rispetto e la possibilità di poter operare al meglio per lenire le sofferenze dei nostri concittadini”.
Per la Tesei però (riporta Perugia Today) la pandemia ha “Numeri straordinari: Nell’ultima settimana sono stati circa 10mila i nuovi casi, il che vuol dire che il sistema sanitario è chiamato a uno sforzo enorme per il tracciamento dei contatti, le quarantene e l’effettuazione dei tamponi”. Le ospedalizzazioni, prosegue la Tesei, “seppur in crescita sono nettamente inferiori rispetto al passato. Oggi abbiamo 112 ricoverati. Rispetto agli oltre 500 della seconda ondata. Nelle terapie intensive ad oggi ci sono otto pazienti. E’ un numero che non dobbiamo trascurare, la sanità si è già attivata per l’ampliamento, quello necessario e quello che servirà”.
In questa fase, dice Tesei, “si sono registrate alcune innegabili difficoltà legate al tracciamento dei contatti dei positivi. Una situazione che ha riguardato tutto il Paese e che in Umbria è figlia della crescita esponenziale in pochi giorni”. Per quanto riguarda i tracciatori, prosegue la presidente, “sono tutti presenti e confermati. Anzi, si sta ampliando. Si stanno formando altri 50 tracciatori che prenderanno servizio immediatamente. L’intero sistema è chiamato a un grande sforzo, affrontiamo la situazione con grande attenzione cercando di trovare risposte adeguate alla situazione in continuo mutamento, come lo è il quadro nazionale. Le disposizioni emanate ieri servono a fare chiarezza sulle procedure da seguire in questa situazione straordinaria”.
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