La Regione Umbria non riaprirà le scuole superiori nella data decisa dal governo, ossia lunedì 11 gennaio 2021. Ne dà notizia una nota di Palazzo Donini. La didattica a distanza continuerà fino al 23 gennaio, e non si escludono prolungamenti laddove verrà ritenuto necessario.
La Regione dell’Umbria, applicando il concetto di massima precauzione, ha prorogato la didattica esclusivamente a distanza per le scuole secondarie di secondo grado (superiori), statali e paritarie, sino al 23 gennaio prossimo. In base, infatti, ai dati epidemiologici, ed al parere del Comitato Tecnico Scientifico Regionale, si è ritenuto necessario un periodo di osservazione nei circa 20 giorni seguenti le festività al fine di analizzare l’andamento dell’epidemia sul territorio regionale e perseguendo, come detto, il concetto di massima precauzione a tutela del bene primario della salute.
>>>> Clicca qui per scaricare l’ordinanza in pdf <<<< In tal senso - si legge nella nota relativa alla dad fino al 23 gennaio - si sta perfezionando anche un protocollo con le farmacie pubbliche e private nonché con la Croce Rossa per permettere uno screening volontario degli studenti e del personale scolastico delle scuole superiori. Screening reso possibile grazie al recupero di risorse FSE per un milione di euro da parte dell’assessore al bilancio e all’istruzione Paola Agabiti. Per ciò che concerne la didattica a distanza, resterà salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata. Le disposizioni si applicano anche agli studenti iscritti per l’anno formativo 2020/2021 ai corsi di istruzione e formazione professionale (IeFP) presso le Agenzie formative e gli Istituti professionali statali in regime di sussidiarietà. Intanto secondo IlPost.it, l'Umbria rimane in 'zona gialla' seppur rafforzata almeno fino al 15 gennaio (qui le regole). Così ha deciso il ministro della Salute, Roberto Speranza, che sulla base dei dati e delle indicazioni emersi dal report di monitoraggio della Cabina di Regia firmerà una nuova ordinanza (in vigore a partire da domenica 10) per far passare in area arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto. Il nuovo decreto legge ha tra le altre cose ridefinito i criteri per determinare le fasce di rischio in cui inserire una regione, che sono più severi rispetto a quelli usati in precedenza. Lo schema di attribuzione dei colori si divide in tre macroaree: i livelli di rischio e gli scenari, già usati in precedenza, e l’incidenza settimanale ogni 100mila abitanti, introdotto soltanto adesso.
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