In Umbria c’è una città che vale più delle altre. È Assisi, e con lei il Sacro Convento, definita dal Corriere della Sera la “Fort Alamo del centro sinistra”. In un articolo a firma di Fabrizio Roncone si cita un anonimo frate francescano che dice “Potrei dirle una bugia, e sarebbe comunque un peccato veniale. Invece voglio dirle la verità: noi preghiamo affinché Salvini perda queste elezioni regionali”.
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Nel pezzo si paragona l’Umbria all’Ohio per le presidenziali americane: “Qui si capirà che tipo di futuro può avere il laboratorio governativo giallorosso”. In Umbria – lato centrodestra – arrivano tutti: il Capitano Salvini (che però ad Assisi non è venuto, limitandosi alla vicina Bastia Umbra), il Cavaliere (che oggi sarà ad Assisi) e Giorgia Meloni (nei giorni scorsi a Santa Maria degli Angeli), tutti in sostegno della candidata Donatella Tesei, senatrice leghista ed ex sindaco di Montefalco.
“Il centrosinistra si presenta, invece, in ordine sparso. O proprio non si presenta. Matteo Renzi, per dire, non s’è mai fatto vedere, scrive Roncone, ricordando che per il centrosinistra-M5S, oltre a Zingaretti in tour per l’Umbria, nell’assisano (e al Sacro Convento), si è per ora visto Luigi Di Maio (“terrorizzato dalla possibilità che il Movimento precipiti sotto il 10% e che quindi Grillo e Fico e le bande di parlamentari ai loro ordini gli presentino subito il conto — smoscia l’atmosfera e, appena può, ripete che il voto umbro ‘non è un test di valore nazionale’. Nell’incertezza, qualche giorno fa è però venuto qui ad Assisi a piantare un ulivo davanti alla Basilica”), e Giuseppe Conte che “glissando a sorpresa sulle elezioni, ha spiegato che nei conventi lui è di casa, avendo uno zio frate cappuccino, Fedele Conte”.
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Parola del Corriere della Sera, “Quello i francescani pensano di Salvini è noto da tempo. Quando nei comizi lo vedono tirare fuori rosari e santini, scuotono la testa, e si fanno il segno della croce. Alcuni dicono: non ci eravamo sbagliati, cinque anni fa. Alle ultime regionali, sul loro sito pubblicarono la sua foto accanto al candidato dell’epoca, Claudio Ricci, e un articolo dal titolo eloquente: ‘C’è un Salvini da ammansire’. Contro il lupo leghista, in queste ore stanno seriamente valutando la possibilità di un appello elettorale (la comunità sa di poter contare anche sulla copertura del cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e presidente della Cei; ormai nella storia recente dei rapporti tra Chiesa e politica, il monito: ‘Clima xenofobo, Salvini pesi le parole’)”.
“Un convento che sembra il Fort Alamo del centrosinistra – continua il pezzo del Corriere – un’amarezza malcelata, padre Enzo Fortunato adesso dice: ‘Chiunque guardi a Francesco d’Assisi e desideri incamminarsi sulla strada da lui indicata, è un uomo che ama e che soccorre il prossimo, chiunque e ovunque esso sia: dal vicino della porta accanto a colui che arriva, anche sulla via del mare, e bussa alle porte del nostro Paese’. Ecco, uno che nei comizi cita sempre San Francesco è il quarantasettenne Vincenzo Bianconi da Norcia, candidato giallorosso che arriva dalla cosiddetta società civile, ma perfettamente cosciente di essere la quarta, o quinta scelta”.
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